Thelonious Monk: dall’Africa al Jazz
Nel 2012 ricorre il trentennale della scomparsa di Thelonious Monk (1917 -1982) pianista e compositore africano/americano tra i più influenti della storia del jazz sia per il contributo fornito al repertorio attraverso le sue composizioni sia per l’originalità esecutiva, ritmica ed armonica.
Ciò che lascia stupiti in Monk è soprattutto il virtuosismo ritmico fatto di ritardi, accenti spostati, l’uso magico dei silenzi. L’ascoltatore è continuamente “sorpreso” dall’evolversi dei suoni che non cadono mai nella staticità e prevedibilità. Monk ha saputo giocare con le note prendendosi gioco di esse: non si limitava ad improvvisare sugli accordi del tema di base ma ne reinventava la struttura armonica facendo appello al suo istinto primitivo generando dissonanze e giochi di note che si rincorrono e si urtano in una esemplare disinvoltura.
Round about midnight, Blue Monk, Well you needn’t, Rhythm a ning sono solo alcune delle sue composizioni che tutti i grandi solisti del jazz hanno reinterpretato Miles Davis, Charlie Parker, Bud Powell, Dizzy Gillespie, John Coltrane, Bill Evans, Chick Corea, influenzando anche molta musica pop attuale (anche Amy Winehouse ha realizzato nel 2003 una cover di Round about midnight).
Clint Eastwood ha diretto nel 1989 uno straordinario documentario (Straight no chaser) su Monk raccogliendo immagine rare ed inedite.