L’originalità di Monk include anche la tecnica pianistica, risultando assolutamente diversa rispetto ai canoni comuni.
Dita piatte e distese, uso limitato del passaggio di pollice, movimento dei polsi, delle braccia e di tutto il corpo in generale: sono alcuni dei tratti distintivi della tecnica di Monk.
Di fatto sono elementi più caratteristici di un musicista di uno strumento a percussione che di un pianista. In effetti Monk ricerca un suono personale che sia funzionale alla sua musica, ai suoi poliritmi e alle dissonanze.
In altre parole riporta anche sul pianoforte alcune caratteristiche africane proprie dei suonatori di balafon (uno strumento a percussione costituito da lamelle di legno percosse da mazzuole, simile al vibrafono e allo xilofono).